Usura. Questo era sempre biasimevole, sebbene Mosè lo tollerasse nei confronti dei giudei che prestavano ai cananei, Deuteronomio XXIII. 19., e Luca vi. 35. Il diritto romano condannava il colpevole a pagare il doppio del ladro, che doveva restituire il doppio del valore di quanto aveva rubato. (Cato 1.) --- Sotto la parvenza di gentilezza fa un vero danno; ( Sant'Ilario ) etiam his invisa quibus succurrere videtur.

(Columella, præf.) (Calmet) --- Tangenti, ( munera) "presenta". Anche questi sono pericolosi, in quanto tendono a predisporre il giudice. (Haydock) --- Sia l'usura che il fare il male per tangenti escludono dal paradiso. (Worthington) --- Un giudice deve scuotere queste cose dalle sue mani, (Isaia xxxiii. 15.) poiché non può prenderle per dare una sentenza giusta o sbagliata. Il suo dovere gli impone di dare il primo; in modo che l'innocente acquistasse ciò che era suo.

(Calma) --- Le stesse massime devono essere applicate a tutti coloro che hanno autorità, (Haydock) ai testimoni, ecc. (Calma) --- Coloro che non hanno fallito in nessuno di questi aspetti, devono possedere la fede e tutte le altre virtù necessarie, prima di poter entrare in paradiso. Infatti, quando la Scrittura attribuisce la salvezza a una virtù in particolare, non significa escludere il resto. --- Per sempre. Tutte le cose terrestri sono mutevoli; e, naturalmente, il salmista parla del paradiso.

Se si richiedeva tanta perfezione per apparire nel tabernacolo, quanto più ci si doveva aspettare dal candidato al cielo! (Worthington) --- Il buon cristiano che non ha ceduto alla tentazione, possa godere di un riposo indisturbato. Isaia (xxiii. 15.) usa espressioni simili, quando descrive lo stato di Gerusalemme, dopo la sconfitta di Sennacherib. (calma)

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