Grazia sia con voi, misericordia e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore.

Il discorso mostra l'affettuosa considerazione che l'anziano apostolo portava a tutti i suoi figli spirituali: l'anziano alla donna eletta (o, per eleggere Kuria) e ai suoi figli, che io amo in verità, e non solo io, ma anche tutto ciò che conoscere la verità, attraverso la verità che dimora in noi e sarà con noi per sempre. Il nome che qui Giovanni usa per designare se stesso è uno che mostra quanto poco fossero evidenti le tendenze gerarchiche a quei tempi.

Si chiama semplicemente presbitero, o anziano, uno di quelli attivi nel ministero del Vangelo. Benché fosse un apostolo, tuttavia era perfettamente contento di svolgere le funzioni di ministro ordinario del Vangelo e di portare il nome che questo ufficio aveva avuto fin dai primi giorni a Gerusalemme. Indirizza questa lettera alla dama eletta e alla sua famiglia. Gli apostoli chiamano abitualmente eletti tutti i veri cristiani; li includono tutti in quel grazioso decreto mediante il quale Dio dall'eternità li ha costituiti alla fede e alla salvezza.

Gli ipocriti, cristiani solo di nome, non sono inclusi in questa designazione d'onore. Giovanni afferma che la menzogna è unita alle persone alle quali scrive da quel vero amore fraterno che sgorga dall'unica verità salvifica, che si accende nel cuore dei credenti attraverso il Vangelo. E non è solo in questo aspetto fraterno, ma è affiancato da tutti gli altri cristiani che sono giunti alla piena conoscenza della verità del Vangelo, della salvezza in Cristo Gesù. Questa verità ha trovato una dimora duratura in tutti i veri cristiani e funge da vincolo di comunione e unione tra loro, nel tempo e nell'eternità.

Il saluto di san Giovanni è il saluto apostolico: Ci sarà con noi grazia, misericordia e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore. Questa è una benedizione sotto forma di un'affermazione definita, come solo la vera fede e la fiducia in Dio possono dare il misericordioso Padre celeste. La benedizione diventa così una promessa, una certezza. La grazia sarà con noi, quella grazia che rimette la sentenza di dannazione come giusta giustizia l'ha trasmessa agli uomini peccatori; la misericordia, che, con benevola e paterna benevolenza, effonde le ricchezze del favore di Dio su un mondo redento dal sangue di Cristo; e la pace, effetto benedetto dell'amore di Dio nella rivelazione e redenzione di Suo Figlio.

Tutte queste meravigliose benedizioni spirituali scendono su di noi non solo dal Padre riconciliato, ma anche da Gesù Cristo, l'eterno Figlio del Padre, uguale a Lui in divinità e che possiede con Lui tutti gli attributi della Divinità. Questi doni ci vengono nella verità, quando crediamo nella verità salvifica del messaggio evangelico, e nell'amore, quando tutta la nostra vita è manifestazione della rigenerazione che è stata operata nei nostri cuori. Questa assicurazione vale, e quindi riguarda, i cristiani di tutti i tempi.

Continua dopo la pubblicità
Continua dopo la pubblicità