affinché il nome del Signore nostro Gesù Cristo sia glorificato in voi e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.

L'apostolo non perde mai di vista il fatto che i suoi lettori sono ancora nel mondo, in mezzo all'inimicizia e alla persecuzione del mondo. Perciò aggiunge alla sua grata preghiera la sua sincera intercessione: A tal fine tendono sempre anche le nostre preghiere su di te, affinché il nostro Dio ti consideri degno della vocazione e compia con potenza ogni beneplacito della sua bontà e dell'opera della fede. Questo è il fine e l'oggetto della cordiale preghiera dell'apostolo per i Tessalonicesi, di cui qui ancora afferma di fare incessantemente, che è diventata con lui un'abitudine.

Egli supplica il Signore a nome dei suoi lettori che Dio li ritenga degni della vocazione che ha fatto nel loro caso portandoli alla conoscenza della loro salvezza, della loro vocazione di cristiani. Dopo che lo Spirito Santo ha chiamato gli uomini mediante il Vangelo, li ha illuminati con i suoi doni e li ha santificati mediante la trasmissione della redenzione ottenuta dal sangue di Cristo, è Lui che deve anche custodirli nella fede fino alla fine.

Perciò Paolo prega che Dio faccia proprio questo compiendo ogni bene piacere del bene, che tanto realizzi nel cuore di ogni cristiano, ognuno senza eccezione ora che si compiace, essendo pienamente incline a, ogni bene. Dio deve essere non solo il maestro, ma anche il potere, fornendo la forza agli uomini che per natura sono inclini solo al male. Egli deve compiere l'opera della fede nel potere.

Ogni opera di ogni credente che scaturisce dalla fede ed è conforme alla fede è dovuta alla potenza del Dio vivente. Quindi il credente allontana da sé ogni fiducia in se stesso e confida nella potenza di Dio, che opera in lui con potenza.

Se la santificazione dei cristiani procederà solo secondo le linee qui stabilite dall'apostolo, allora la fine sarà: affinché il nome di nostro Signore Gesù sia glorificato in te, e tu in lui, secondo la grazia di nostro Dio e Signore Gesù Cristo. In tutta la vita di ogni cristiano deve essere santificato, lodato e glorificato il nome del beato Redentore; La sua essenza, i suoi attributi, la sua santa volontà dovrebbero ricevere onore e gloria in conseguenza di tutta la nostra vita.

Dove pura dottrina e vita santa vanno di pari passo, lì la vita dei cristiani sarà testimonianza della perfezione della predicazione del Vangelo e gli uomini, volontariamente o involontariamente, daranno credito al Signore. E noi, a nostra volta, vivendo nel Signore, siamo resi partecipi della sua gloria. Tutto questo, inoltre, non ci accade per opera e merito nostro, ma per grazia, per grazia misericordiosa del nostro Dio e Signore Gesù Cristo, che siamo, come Uno, la Fonte di tutte le benedizioni spirituali che giungono a uomini attraverso il Vangelo.

L'orgoglio umano e l'ipocrisia sono del tutto esclusi dalle semplici parole dell'apostolo. Così i cristiani, adornati delle grazie dello Spirito di Dio e di Cristo, crescono giorno dopo giorno nella grazia e nella santificazione, finché, finalmente, alla grande rivelazione della gloria di Dio, il nome e l'onore di Cristo saranno lodati e ingrandito, mondo senza fine.

Riepilogo

Dopo il saluto di apertura l'apostolo racconta ai cristiani di Tessalonica la sua preghiera di ringraziamento a loro favore, che la loro fede e pazienza sono continuate nonostante tutte le tribolazioni; aggiunge un'intercessione per la loro ulteriore perfezione nella santificazione.

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