Perché non è possibile che il sangue dei tori e dei capri tolga i peccati.

Per sottolineare la finalità dell'unico sacrificio di Cristo, viene qui ribadito il fatto che è emerso nell'intera discussione fino ad ora, e cioè che tutti gli atti di culto nel culto dell'Antico Testamento erano solo figurativi, simbolici, tipici, La legge, avendo solo l'ombra delle cose buone a venire, non la reale figura delle cose, non può mai rendere perfetti, con gli stessi sacrifici che offrono di anno in anno perennemente, quelli che si avvicinano.

La Legge con tutti i suoi riti, cerimonie, sacrifici non era che l'ombra delle cose veramente buone per venire in e con Cristo; ciò che offriva era inadeguato, inconsistente. Con l'apparizione di Cristo è stata inaugurata la migliore alleanza, perché Egli ha portato la realtà, in Lui si è realizzata la salvezza. Nell'Antico Testamento, infatti, era preannunciata e profetizzata la venuta delle grandi benedizioni spirituali, ei credenti riponevano la loro speranza di salvezza nel Messia che doveva manifestarsi.

Ma erano ancora obbligati, anno dopo anno e generazione dopo generazione, a portare gli stessi sacrifici, a rinnovare le loro offerte, a espiare i loro peccati con atti simbolici, a riconciliare il Dio dell'alleanza attraverso il sangue di buoi e di capri, tutti che, di per sé, non potrebbe rendere perfetti gli adoratori, così come nessuna ripetizione dell'ombra può equivalere alla sostanza.

Per sottolineare questa verità, lo scrittore chiede: altrimenti avrebbero sicuramente cessato di essere offerti; a causa del fatto che non avevano più coscienza dei peccati gli adoratori che una volta erano stati purificati. Se il culto, i sacrifici, le offerte dell'Antico Testamento fossero riusciti a rendere perfetti coloro che vi hanno partecipato, se fossero stati effettivamente purificati dai loro peccati e dalla coscienza della colpa, allora non avrebbero certo cercato un rinnovamento dei sacrifici anno dopo anno.

Era perché l'intero culto degli ebrei aveva potere solo nella misura in cui prefigurava il perfetto sacrificio di Cristo che era di qualche beneficio. Essendo però solo un tipo, si rese necessaria la ripetizione annuale dei sacrifici di espiazione.

Resta dunque vero, come conclude l'autore: Ma in essi c'è un ricordo di nuovo dei peccati ogni anno, perché è impossibile che il sangue dei buoi e dei capri tolga i peccati. I sacrifici non essendo in grado di per sé stessi di operare la perfezione negli adoratori, la loro ripetizione annuale divenne in realtà un ricordo annuale dei peccati. Lo scrittore sembra avere in mente soprattutto il grande Giorno dell'Espiazione, il decimo giorno del settimo mese dell'anno ebraico.

In quel giorno, nel servizio di Tempio più solenne e imponente dell'intero anno, le trasgressioni dell'intero popolo furono confessate davanti alla moltitudine radunata, i loro peccati furono mai più ricordati alla loro mente. I sacrifici del giorno possono semplicemente simboleggiare, additare, l'unico perfetto Sacrificio che tolse i peccati del mondo; ma essi stessi non furono capaci di produrre questo glorioso effetto.

Erano insufficienti, inadeguati; non potevano rimuovere la colpa che gravava sulla coscienza dell'uomo. Il credente dell'Antico Testamento che voleva essere sicuro della sua salvezza poteva raggiungere questo stato felice solo confidando nel Messia che veniva.

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