Commento popolare di Kretzmann
Ebrei 11:2
Perché da esso gli anziani ottennero un buon rapporto.
Lo scrittore sacro qui afferma il pensiero fondamentale di questo capitolo, la sezione più impressionante sul potere della fede in tutta la sua lettera, se non in tutta la Bibbia. Inizia con una definizione di fede: Ma la fede è una convinzione della mente riguardo a cose sperate, una certezza di cose che non si vedono. La fede, la fede salvifica, che ha accolto Gesù e la sua giustizia, è sempre e senza eccezione una precisa fermezza d'animo, una certa persuasione riguardo alle cose che Dio ci ha promesso nella sua Parola allo scopo di farci riporre la nostra speranza su di esse; è una convinzione inalterabile del cuore riguardo a quelle cose che non possiamo vedere, che è impossibile per i nostri occhi e per la nostra ragione e per la nostra comprensione sondare e conoscere.
La fede riguarda dunque le cose che sono future, sebbene possano avere il loro inizio in questa vita; non è attesa di eventi terribili, ma speranza di doni beati e gloriosi; mantiene la sua forma e le sue caratteristiche peculiari, anche quando è debole, una semplice conicità luminosa; si oppone al dubbio e all'incredulità. La fede è salda in tutte le afflizioni. La fede vince ogni debolezza, perché è in mezzo alla tribolazione e alla persecuzione che la fede si rivela una persuasione del cuore che si aggrappa alle promesse di Dio.
Queste qualità, o attributi, della fede l'autore intende ora mettere in evidenza facendo riferimento a un certo numero di esempi di uomini e donne dell'Antico Testamento: Perché in questo sta l'elogio degli uomini dell'antichità. Fu sulla base della loro fede posseduta che i principali uomini dell'Antico Testamento ricevettero l'elogio di Dio, le loro azioni furono registrate a beneficio dei secoli a venire, delle generazioni del Nuovo Testamento.