Quale profitto, quale valore duraturo, quale durevole vantaggio ha un uomo di tutto il suo lavoro, della fatica e dello sforzo con cui si affatica, che prende sotto il sole? L'autore non dice che il lavoro dell'uomo è inutile, ma che, in sé, non ha valore duraturo, eterno. Mentre il sole segue il suo corso con infallibile regolarità, le azioni degli uomini sembrano del tutto mutevoli e variabili. L'opera delle loro mani è buona, se fatta al servizio del Signore, ma la miseria e le difficoltà ad essa connesse impongono l'impronta della vanità su tutta la loro vita.

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