mandarono pure Geremia fuori dal cortile della prigione, gli diedero la libertà dopo la vergognosa prigionia che aveva subito, e lo affidarono a Ghedalia, figlio di Ahikam, figlio di Safan, essendo Ahikam l'uomo che aveva protetto in una precedente occasione, 26:24, che lo portasse a casa; così abitò in mezzo al popolo, come un uomo libero, non come un prigioniero in ristrettezze.

L'apparente contraddizione tra questa affermazione e quella di 40:1 è facilmente aggiustabile se ricordiamo che Geremia, sebbene trasportato a Rama con i prigionieri tra i suoi stessi connazionali, era tecnicamente ancora loro prigioniero, poiché non era stato rilasciato dal suo posto in il tribunale della prigione di Gerusalemme. Nebuzar-Adan separò Geremia dagli altri prigionieri e gli diede la scelta dei luoghi in cui dimorare.

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