che le figlie d'Israele andavano ogni anno a lamentare la figlia di Iefte, la Galaadita, quattro giorni all'anno, celebrandola con canti, in una festa, di cui non si sa più nulla. Quello, dunque, fu il sacrificio della figlia di Iefte: dovette lasciare la casa del padre e fu privata del diritto di sposarsi, essendo la sua sorte a quel tempo impareggiabile in Israele. Va notato che questa storia non offre alcuna base di prova per il sistema innaturale in voga nei conventi, soprattutto perché il motivo era completamente diverso.

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