v. 9. Chi è disprezzato e ha un servo è migliore, anzi, "meglio è il misero che si serve", essendo di pochi mezzi e non troppo orgoglioso per essere trovato impegnato a svolgere il lavoro di servo per la casa, di colui che si onora e non ha il pane, il suo orgoglio di nascita o casta lo impedisce dal lavoro onesto.

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