Commento di Frederick Brotherton Meyer
1 Corinzi 15:12-28
La risurrezione di Cristo assicura la nostra
L'argomento qui mostra, in primo luogo, che la nostra risurrezione è intimamente connessa con quella di Cristo. Dev'esserci una cosa del genere, perché lui, come rappresentante dell'umanità, è risorto dai morti, in un corpo umano che, sebbene più etereo nella sua consistenza, era facilmente riconoscibile da coloro che lo avevano conosciuto in precedenza. Maria fu richiamata dalle note intonazioni della voce del suo Maestro. Thomas fu costretto a credere, nonostante le sue proteste contrarie.
Infatti, tutti gli amici di nostro Signore erano convinti contro se stessi. Hanno accreditato le novelle del Signore risorto come storie oziose. Perciò, dice l'Apostolo, è molto più facile ammettere che l'uomo risorgerà che affrontare le difficoltà di un Cristo ancora sepolto, una fede vana, un vangelo vano e una falsa testimonianza di tanti testimoni accreditati.
Che esplosione di musica prorompe in 1 Corinzi 15:20 ! Il primo covone è il precursore e l'esemplare di tutto il raccolto. In Cristo tutta la Chiesa è stata presentata a Dio, e da Lui possiamo giudicare il tutto. Si noti l'ordine divino in 1 Corinzi 15:23 : primo, Cristo; poi, il suo; infine, la fine, quando la morte stessa sarà distrutta, tutti i nemici sconfitti e il regno di un universo emancipato, infine, restituito dal Mediatore al Padre.