Commento di Frederick Brotherton Meyer
2 Corinzi 13:1-6
"Dimostra te stesso"
Ancora una volta Paolo fa riferimento all'accusa che il suo ministero fosse caratterizzato da debolezza. Questo lo ferì profondamente. Ammise che nel suo aspetto personale e nel suo linguaggio poteva essere tutto ciò che i suoi nemici affermavano, ma sosteneva che la debolezza non contava quando era sposato con il divino. Cristo non era debole quando fu crocifisso? eppure attraverso quella croce ha esercitato il suo potente potere salvifico su miriadi di persone! Per la debolezza della morte è passato alla destra del potere e ha elargito il dono pentecostale.
Supponiamo dunque che il servo condividesse la debolezza del suo Signore, non potrebbe la potenza divina operare attraverso la sua natura povera e debole come attraverso il Signore stesso? Non soffermiamoci sempre sulla nostra debolezza e sui nostri limiti; non tremò forse il fuoco divino intorno al povero arbusto del deserto?
Paolo prosegue esortando i Corinzi a mettersi alla prova, cioè a mettersi alla prova, ricordando loro che, a meno che non siano reprobi, il Signore Gesù dimora veramente e letteralmente dentro di loro. Questo è il fatto fondamentale in una vita santa. Quando apriamo il nostro cuore, Egli entra e diventa in noi la Vita della Sua vita e la Luce di ogni nostro vedere.