Commento di Frederick Brotherton Meyer
Atti degli Apostoli 25:1-12
Concessione di appello a Cesare
Come devono aver odiato Paolo questi ebrei, quando dopo due anni avevano ancora sete del suo sangue! Non sarebbe mai stato possibile trasferire il processo a Gerusalemme, come avevano chiesto gli ebrei. Se Paolo vi fosse stato condotto, molti complotti avrebbero potuto essere messi in atto allo scopo di porre fine alla sua vita, soprattutto se Festo si fosse dimostrato suscettibile di una tangente come aveva fatto il suo predecessore.
Festo era ben disposto ad assecondare gli ebrei concedendo un tale trasferimento, e non c'era modo di evitarlo se non quello di avvalersi da parte di Paolo del suo diritto di cittadino romano di essere processato dall'imperatore stesso.
L'appello è stata una grande sorpresa. Lo stesso Festus era probabilmente infastidito. Non sarebbe gradito a lui che la sua giurisdizione fosse sostituita in questa prima occasione di svolgimento di un'indagine pubblica. Ma non c'era dubbio che il ricorso fosse ammissibile, e Festus non aveva quindi alternative. Come stranamente Dio stava adempiendo la sua stessa parola, quindi devi testimoniare anche a Roma! Paolo aveva sempre desiderato visitare la città imperiale, per portarvi il messaggio della Croce; ma non si aspettava mai di andare sotto la protezione dei soldati romani ea spese dei romani. “Nel profondo delle miniere insondabili di abilità infallibili” Dio realizza i Suoi propositi.