Commento di Frederick Brotherton Meyer
Matteo 26:1-13
Il ministero profumato dell'amore
Com'è grande il contrasto tra i complotti alla corte di Caifa e il ministero dell'amore di Betania! Eppure, anche lì, un ceppo di inutile dolore si aggiunse al calice di nostro Signore. Mentre i suoi nemici pianificavano la sua distruzione, divenne necessario che parlasse a nome della donna devota che stava subendo critiche per il suo nome. È probabile che, tra tutte le persone allora viventi, Maria fosse l'unica ad essere entrata davvero nel senso delle parole del Signore e ad aver realizzato le scene di sofferenza che gli stavano davanti. Nelle ore successive l'aroma di quell'unguento, che ancora indugiava sulla sua persona, doveva aver dolcemente ricordato a Gesù quanto fosse amato.
Maria non è nominata in questo Vangelo, forse perché è stato scritto durante la sua vita e un tale riferimento potrebbe averla esposta alla sofferenza. Ma nel quarto Vangelo è nominata, perché ormai tutta la famiglia era andata alla presenza di Colui che amavano così devotamente. Non lasciatevi dissuadere dai calcoli utilitaristici dall'espressione spontanea dell'amore a Gesù.