Esposizione di G. Campbell Morgan
Apocalisse 22:1-21
Sempre guardando la città, il veggente vide il grande fiume d'acqua della vita. Sulle sue sponde c'è l'albero della vita, che dà frutti e foglie per la guarigione delle nazioni. E ancora una volta l'apostolo dichiara che non ci sarà più maledizione.
La grande rivelazione è compiuta. Si concluse con la proclamazione del trono stabilito e del regno senza fine dei santi. Ciò che segue è della natura della ratifica e dell'esecuzione. La parola divina riguardo all'autorità e al valore del libro è che le parole sono "fedeli e vere". Affinché coloro che hanno ricevuto l'inaugurazione siano sempre in allerta, viene annunciato: "Ecco, vengo presto". La parola "rapidamente" potrebbe con precisione essere resa "improvvisamente". Una benedizione è pronunciata su coloro che osservano le parole della profezia.
Giovanni ora aggiunge il proprio nome alla ratifica del libro, dichiarando di aver sentito e visto tutto ciò che aveva scritto.
L'angelo lo incaricò di non suggellare le parole della profezia, e si rivela la tendenza alla permanenza del carattere (versetto 22:11).
Seguendo l'incarico dell'angelo, ancora una volta si sente la voce del grande Svelato che riafferma l'immediatezza della sua venuta e dichiara che la sua ricompensa è con Lui. Con maestosa semplicità Egli si presenta come "Io, Gesù" e si descrive nei termini della magnificenza mistica come la "Radice di Davide" e, inoltre, come la Progenie di Davide.
Giovanni scrive la sua solenne testimonianza contro la manomissione di questo racconto dello svelamento. L'annuncio finale di Gesù è: Sì, vengo presto." A questo Giovanni scrive in risposta: "Amen, vieni, Signore Gesù". Questa è la perfetta acquiescenza del figlio fiducioso.
Il meraviglioso libro si conclude con la più semplice delle benedizioni: "La grazia del Signore Gesù sia con i santi, Amen".