Esposizione di G. Campbell Morgan
Ebrei 13:1-25
L'ultimo capitolo contiene una serie di esortazioni generali. È evidente che la lettera è stata inviata a coloro la cui fede è stata sfidata e indebolita, e il cui amore, quindi, si stava raffreddando. A costoro è ingiunto l'amore nel suo semplice fatto, poi nella sua manifestazione verso l'estraneo e, infine, nella tenerezza verso coloro che sono vincolati. Paolo ingiunse loro la purezza e la contentezza.
Dopo aver affrontato le questioni della loro vita interiore, mostrò la loro vera relazione con gli insegnanti, la verità, l'adorazione, il servizio e i sorveglianti del gregge. Gesù Cristo, del quale è stata scritta l'intera epistola, è dichiarato immutabile. Perciò anche loro non devono lasciarsi trascinare da strani insegnamenti.
Le ultime parole della lettera costituiscono una grande preghiera unita a messaggi personali. La preghiera di Paolo per loro è che possano essere resi perfetti per fare la volontà di Dio. Il motivo di fiducia in questa preghiera è chiarito dalle dichiarazioni che circondano la petizione stessa. È preghiera al Dio della pace, il quale, per mezzo di Gesù Cristo, «opera in noi ciò che è gradito ai suoi occhi». Tutto si chiude con la benedizione inclusiva: "La grazia sia con tutti voi".