Esposizione di G. Campbell Morgan
Ezechiele 37:1-28
La meravigliosa visione della valle piena di ossa fu ora concessa al profeta. Mentre li guardava, gli fu chiesto: "Figlio d'uomo, possono vivere queste ossa?" Il suo totale abbandono a Dio, anche nella questione del suo concepimento, era evidente nella sua risposta: "O Signore Dio, tu lo sai". Su queste ossa gli fu poi detto di profetizzare, comandando al popolo di ascoltare la parola del Signore, annunciando loro la promessa che il respiro sarebbe entrato in loro e la carne sarebbe stata restituita loro.
Obbedì e vide le ossa riunirsi, rivestite di tendini e di carne. Finora la meraviglia era giunta solo fino alla restituzione di ossa secche e sparse ai cadaveri.
Ancora una volta gli fu comandato di profetizzare al vento, chiamandolo a venire e respirare sugli uccisi affinché potessero vivere. Obbedì e vide i cadaveri in piedi, un esercito vivente. Questa visione è stata il risultato di un proverbio diffuso tra la gente: "Le nostre ossa sono inaridite e la nostra speranza è perduta, siamo tagliati fuori". L'applicazione della visione è stata fatta nella dichiarazione che Dio avrebbe portato il Suo popolo dalle tombe e lo avrebbe fatto vivere.
Avendo così predetto il rinnovamento del popolo, al profeta fu ordinato di prendere due legni e di iscrivervi sopra per Giuda, per Giuseppe e per tutta la casa d'Israele. Questi li doveva unire insieme, in modo che fossero un bastone nella sua mano. Quando le persone chiedevano cosa intendesse con questo, doveva dire loro che lo scopo di Dio non era solo il rinnovamento, ma anche il ricongiungimento.
Il profeta ripeté quindi la promessa della venuta dell'unico Pastore, sotto il cui governo si sarebbe adempiuta l'intenzione originaria di Geova per il Suo popolo. Con loro avrebbe stretto un patto di pace e, come simboleggiato nell'antica economia, sarebbe rimasto in mezzo a loro per sempre.
Ancora una volta lo scopo fondamentale dell'intera storia di Israele è rivelato nella promessa finale: "Le nazioni conosceranno che io sono Geova".