Esposizione di G. Campbell Morgan
Ezechiele 7:1-27
La seconda denuncia riguardava la completezza del giudizio. La sua nota chiave è stata espressa nelle parole "una fine". Il profeta dichiarò che era stata determinata una fine per la terra e per il popolo, sottolineando che questo giudizio finale sarebbe stato compiuto dall'atto di Dio affinché potessero conoscerlo.
Il profeta ha quindi proceduto a descrivere quella fine. La sua prima manifestazione sarebbe stata la paralisi del popolo, così che quando la tromba era suonata per la battaglia, e tutto era pronto, nessuno sarebbe andato avanti, sopraffatto dal terrore e dal dolore. Un tale metodo di giudizio sarebbe una chiara dimostrazione dell'attività di Geova. Per un popolo armato e pronto per la battaglia, essere improvvisamente colpito da un terrore senza nome e da una schiacciante consapevolezza della debolezza sarebbe, per usare i termini dei nostri giorni, fenomenale e soprannaturale.
Questa paralisi del coraggio si manifesterebbe in un senso di povertà opprimente, non nell'assoluta mancanza di argento e oro, ma in un selvaggio gettare via l'argento nelle strade e un senso di impurità dell'oro, perché queste ricchezze materiali sarebbero inutili come mezzo di liberazione dall'ira di Geova. Tutto ciò produrrebbe finalmente la confessione di una sconvolgente perplessità, e nessun interprete si troverebbe. Questa seconda denuncia si è conclusa come la prima, indicando lo scopo della vendetta. "Sapranno che io sono il Signore".