Esposizione di G. Campbell Morgan
Genesi 40:1-23
Le opere di Dio sono sempre caratterizzate dalla semplicità. Nessuno studio è più affascinante negli Oracoli Divini o nell'esperienza umana del meraviglioso mosaico del governo divino. Se si può affermare con riverenza, «sembrerebbe che non vi siano forze o fatti sui quali Dio non metta mano con quieta forza e maestà e li renda tributari del compimento del suo proposito.
Ora lavorava certamente attraverso il metodo incerto dei sogni. I prigionieri e il Faraone, come vedremo tra poco, furono turbati nella notte e per mezzo di tali turbamenti Dio procedette a realizzare i Suoi disegni. Quando il maggiordomo e il fornaio sognarono e raccontarono i loro sogni a Giuseppe, questi si rivela come un uomo ancora dipendente da Dio, dichiarando che l'interpretazione dei sogni appartiene a Lui.
C'è un tocco umano nella richiesta di Giuseppe al maggiordomo: "Tienimi nel tuo ricordo". Era cosciente della limitazione della sua vita ed evidentemente sospirava per la libertà come fa ogni uomo sano.
C'è un altro tocco umano, e altrettanto naturale ma triste, nelle parole "il... maggiordomo... lo ha dimenticato". È bene ricordare che Dio non lo ha dimenticato.