Esposizione di G. Campbell Morgan
Giudici 21:1-25
Lo zelo non istruito, anche nella causa della rettitudine, spesso va oltre i propri limiti. La terribile carneficina continuò finché non rimasero più di seicento uomini della tribù di Beniamino. Un'altra di quelle improvvise repulsioni che caratterizzano l'azione dei popoli infiammati è vista come Israele fu improvvisamente pieno di pietà per la tribù così quasi sterminata. Questa pietà, quindi, operava in modi del tutto ingiusti. Furono fornite mogli agli uomini di Beniamino mediante il massacro ingiustificato di Iabes di Galaad e la più vile iniquità di Sciloh.
È impossibile leggere questa appendice al Libro dei Giudici, e soprattutto la parte conclusiva di esso, senza rimanere colpiti da quanto sia triste la condizione di chi agisce senza un principio ben fisso. La passione si muove allo scopo solo in quanto governata dal principio. Se manca di ciò, marcerà in un momento con determinazione eroica di stabilire alti ideali e purezza di vita, e poi quasi immediatamente brucerà e si esprimerà in brutalità e ogni sorta di male.
Lo scrittore di questo libro più di una volta ha attirato l'attenzione sul fatto che a quel tempo non c'era re in Israele. Indubbiamente intendeva con questo far risalire l'illegalità alla mancanza di governo. La verità era che Israele aveva perso la sua relazione immediata con il suo unico e unico re.