Esposizione di G. Campbell Morgan
Lamentazioni 3:1-66
In questo poema centrale e più lungo, Geremia si identificò completamente con le esperienze del suo popolo. Nel primo movimento, con un linguaggio palpitante di dolore, descrisse i propri dolori, riconoscendo attraverso tutta l'azione di Geova, come rivela la ripetizione quasi monotona del pronome "Egli". Qui ha riconosciuto in modo più evidente la relazione tra il dolore e il peccato. Tutti gli strumenti intermedi di punizione sono nascosti.
Ogni colpo cade dalla mano di Dio, come suggerisce la dichiarazione di apertura: "Io sono l'uomo che ha visto l'afflizione per la verga della sua ira". Questo è davvero il riconoscimento del metodo di Geova nel giudizio. Tale riconoscimento ha costretto la fine del lamento funebre con un'affermazione di speranza. Le afflizioni ricordate di Dio creano la certezza della liberazione.
Il prossimo movimento è del tutto rassicurante, in cui il profeta, avendo nella sezione precedente riconosciuto l'attività di giudizio di Geova, ora ha riconosciuto la sua attività nella misericordia. Il brano è pieno di bellezza, poiché tratta di quella tenera compassione di Dio che non era mai stata assente nemmeno nell'opera del castigo. Questo riconoscimento della misericordia si conclude con un'espressione di sottomissione al giudizio, e un conseguente canto di speranza forte della sua fiducia.
Il terzo movimento di identificazione è di appello. Anche in questo caso il profeta riconobbe prima la giustizia della divina visitazione, poi fervente appello al popolo affinché si volga a Dio con vera penitenza, concludendo con una dichiarazione del suo senso del dolore nazionale e della sua personale e immediata partecipazione ad esso.
L'ultimo movimento della canzone è ancora una volta del tutto sicuro. Il profeta celebrò le liberazioni già operate per lui da Geova. Dalle segrete più basse aveva levato il suo grido ed era stato ascoltato. Contro tutti gli stratagemmi dei suoi nemici Geova aveva perorato la sua causa. Geova aveva udito i rimproveri che gli avevano rivolto. Queste liberazioni passate gli diedero la certezza che Geova avrebbe ancora agito a favore del Suo popolo e distrutto i suoi nemici da sotto i cieli.