Esposizione di G. Campbell Morgan
Levitico 16:1-34
Il grande Giorno dell'Espiazione fu forse il più importante dell'intero anno nell'economia ebraica. In quel giorno si provvide ad affrontare l'intera questione del peccato noto e sconosciuto. Considerando le offerte per il peccato e la trasgressione, abbiamo visto che in ogni caso, in misura maggiore o minore, l'elemento della responsabilità era condizionato nella conoscenza. Il peccato, però, agli occhi di Dio è pur sempre peccato, anche se commesso nell'ignoranza. Tutto questo deve essere affrontato.
Furono impartite attente istruzioni per l'osservanza della giornata. Era l'unico giorno dell'anno in cui il sommo sacerdote entrava nel Santo dei Santi. Ogni disposizione aveva lo scopo di imprimere nella mente la solennità dell'avvicinamento a Dio e di sottolineare il fatto che l'uomo come peccatore non ha diritto di accesso se non quando si avvicina attraverso il sacrificio. È significativo che quando il sacerdote entrò nel luogo più santo di tutti non indossasse i suoi splendidi abiti, ma fosse vestito con un abito di semplice e puro lino bianco.
Si diedero inoltre istruzioni attente all'atteggiamento della gente in quel giorno. Dovevano riposare e affliggere la loro anima, il che significa che il giorno doveva essere osservato come un giorno di digiuno e umiliazione solenne in cui avrebbero ricordato a se stessi il fatto del loro peccato o il provvedimento preso per la loro purificazione e il conseguente diritto di avvicinamento a Dio in adorazione.