Luca 18:1-43
1 Propose loro ancora questa parabola per mostrare che doveano del continuo pregare e non stancarsi.
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6 E il Signore disse:
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9 E disse ancora questa parabola per certuni che confidavano in se stessi di esser giusti e disprezzavano gli altri:
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15 Or gli recavano anche i bambini, perché li toccasse; ma i discepoli, veduto questo, sgridavano quelli che glieli recavano.
16 Ma Gesù chiamò a sé i bambini, e disse:
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18 E uno dei principali lo interrogò, dicendo: Maestro buono, che farò io per ereditare la vita eterna?
19 E Gesù gli disse:
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21 Ed egli rispose: Tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia giovinezza.
22 E Gesù, udito questo, gli disse:
23 Ma egli, udite queste cose, ne fu grandemente attristato, perché era molto ricco.
24 E Gesù, vedendolo a quel modo, disse:
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26 E quelli che udiron questo dissero: Chi dunque può esser salvato?
27 Ma egli rispose:
28 E Pietro disse: Ecco, noi abbiam lasciato le nostre case, e t'abbiam seguitato.
29 Ed egli disse loro:
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31 Poi, presi seco i dodici, disse loro:
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34 Ed essi non capirono nulla di queste cose; quel parlare era per loro oscuro, e non intendevano le cose dette loro.
35 Or avvenne che com'egli si avvicinava a Gerico, un certo cieco sedeva presso la strada, mendicando;
36 e, udendo la folla che passava, domandò che cosa fosse.
37 E gli fecero sapere che passava Gesù il Nazareno.
38 Allora egli gridò: Gesù figliuol di Davide, abbi pietà di me!
39 E quelli che precedevano lo sgridavano perché tacesse; ma lui gridava più forte: Figliuol di Davide, abbi pietà di me!
40 E Gesù, fermatosi, comandò che gli fosse menato; e quando gli fu vicino, gli domandò:
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42 E Gesù gli disse:
43 E in quell'istante ricuperò la vista, e lo seguiva glorificando Iddio; e tutto il popolo, veduto ciò, diede lode a Dio.
Vengono qui riportate due parabole sulla preghiera. Il primo insiste sulla sua necessità come alternativa allo svenimento. La seconda svela i segreti della preghiera imperante, cioè l'umiltà e un profondo senso di bisogno. Il confronto delle due preghiere pronunciate nei recinti del Tempio mostrerà nel caso del fariseo un senso di sé che escludeva quasi la coscienza di Dio, mentre nel caso del pubblicano il senso supremo era di Dio. Il pugno è stato respinto. L'altro era giustificato.
È significativo che i tre evangelisti, Matteo, Marco e Luca, mostrino che gli episodi della benedizione dei bambini e del giovane sovrano ricco erano uniti. Dei figli nostro Signore dichiarò: "Di tali è il regno di Dio". Il personaggio che prova la cittadinanza è il personaggio dell'infanzia.
Nel trattare con il giovane sovrano è stata sottolineata la verità che solo attraverso la porta stretta della rinuncia assoluta a se stessi è possibile per gli uomini riacquistare l'atteggiamento di bambino verso la vita.
Quanto segue rivela che questa rinuncia esige la via della Croce. Per un po' questi discepoli evitarono la vergogna e il dolore di essa. Alla fine, però, ognuno di loro, tranne Giuda, andò nel regno della morte con Gesù. L'incidente del mendicante cieco rivela che la comunione in quella Croce si traduce sempre in compassione e disponibilità ad aiutare chi è nei guai.