Luca 21:1-38
1 Poi, alzati gli occhi, Gesù vide dei ricchi che gettavano i loro doni nella cassa delle offerte.
2 Vide pure una vedova poveretta che vi gettava due spiccioli;
3 e disse:
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5 E facendo alcuni notare come il tempio fosse adorno di belle pietre e di doni consacrati, egli disse:
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7 Ed essi gli domandarono: Maestro, quando avverranno dunque queste cose? e quale sarà il segno del tempo in cui queste cose staranno per succedere?
8 Ed egli disse:
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10 Allora disse loro:
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29 E disse loro una parabola:
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37 Or di giorno egli insegnava nel tempio; e la notte usciva e la passava sul monte detto degli Ulivi.
38 E tutto il popolo, la mattina di buon'ora, veniva a lui nel tempio per udirlo.
Qui abbiamo un'altra illustrazione del fatto che nulla poteva sfuggire alla vigilanza del Maestro. Dei doni gettati nel tesoro Egli era il vero perito. Vide la vedova mentre lanciava il suo dono e disse che aveva "gettato più di tutti loro". Nel regno del superfluo Dio non comincia a contare. La prima voce nei libri celesti è quella del sacrificio.
Rivolgendosi ai suoi discepoli, Gesù parlò loro soprattutto del loro servizio e del loro atteggiamento. Le sue parole dovevano essere giunte con forza speciale agli uomini che avevano udito con quale saggezza aveva risposto agli attacchi maligni contro di Lui. Dichiarò che avrebbero dovuto avere "bocca e saggezza". Qui si scopre il segreto delle meravigliose espressioni di questi uomini raccontate negli Atti degli Apostoli. Infine, a questo proposito pronunciò la superlativa affermazione: "Cielo e terra passeranno, ma le mie parole non passeranno". Questa affermazione aveva un'applicazione speciale a ciò che aveva detto riguardo al futuro.
Poi ha imposto ai suoi discepoli alcune ingiunzioni della massima importanza. Dovevano prima "prendere attenzione a se stessi" e le cose da cui dovevano guardarsi venivano chiamate "eccesso di cibo", "ubriachezza", "preoccupazioni di questa vita". In vista di queste responsabilità dovevano "vegliare.. .ad ogni stagione" e, infine, per fare "supplica".