Esposizione di G. Campbell Morgan
Marco 8:1-38
Questo è stato il secondo miracolo dell'alimentazione. Nostro Signore sapeva donde veniva questa gente, ed era premuroso per loro nel lungo viaggio verso casa se partivano senza cibo. Il risultato fu il miracolo.
L'avvertimento dato ai discepoli era conseguente alla richiesta dei farisei di un segno dal cielo. Questo desiderio di un segno al di là di quelli dati era, ed è, un pericolo. Chi vive in una comunione ininterrotta con Dio non cerca segni, ma li trova in tutti i movimenti miracolosi delle ore più comuni.
Qui abbiamo un altro, e forse il più notevole, dei miracoli che furono compiuti per gradi.
Il Maestro si avvicinava alla fine della sua missione e radunò intorno a sé i suoi discepoli. Li interrogò sulle opinioni degli uomini su di Lui. Allora cercò un'altra testimonianza, e quella da coloro che aveva scelto. È questa visione della domanda e della risposta che rivela il valore e la preziosità della confessione di Pietro: "Tu sei il Cristo". Superiore a tutti gli altri, Colui per il quale tutti gli altri non erano che precursori. Lo stesso Messia!
La posizione di Peter in quello che seguì non fu alterata. Come avrebbe potuto farlo il Messia che doveva restaurare il regno se gli anziani del popolo lo respinsero e Lo uccisero? Il nuovo insegnamento introdotto ora per la prima volta è stato pieno di sorprese. È degno di nota qui, come in altri casi degli ultimi giorni di Gesù, che tutto questo errore è nato, da parte di Pietro, da una parziale attenzione alle parole del Maestro. Se avesse colto la promessa, «dopo tre giorni risorgere», quanto diverso doveva essere il suo atteggiamento.
Distogliendo dal rapporto privato con i suoi discepoli e rivolgendosi a loro e alle moltitudini, nostro Signore ha deposto la radice, la legge inesorabile del suo regno.