Esposizione di G. Campbell Morgan
Proverbi 1:1-33
Il Libro dei Proverbi è uno dei libri sapienziali del popolo ebraico. Emotivamente e fondamentalmente, la saggezza è il timore di Dio; intellettualmente, una conoscenza delle manifestazioni della saggezza divina; e, volontariamente, obbedienza resa ad esso.
Il primo versetto di questo capitolo costituisce il titolo di questo Libro, ei sei versi seguenti contengono ciò che oggi chiameremmo come prefazione. Quella prefazione dichiara anzitutto lo scopo del Libro in termini così semplici da non aver bisogno di commenti (versetti Pro 1:3-5). Segue poi una dichiarazione di metodo, che è necessaria per un retto uso di tutto il Libro (vv Pro 1,6-7). L'inizio della saggezza è il timore del Signore.
I fatti di Dio, e la relazione dell'uomo con Lui, devono essere dati per scontati e devono essere risolti se ci deve essere una vera saggezza. Dopo la prefazione, la prima sezione del Libro contiene istruzioni generali sulla saggezza che preparano la strada agli stessi Proverbi, che verranno dopo.
La prima istruzione è un consiglio genitoriale, in cui la saggezza di riconoscere i veri amici è espressa in parole che sollecitano l'abitudine alla fedeltà al padre e alla madre; e la follia di formare false amicizie è esposta in una serie di avvertimenti contro di loro. Questa saggezza è personificata e la sua prima chiamata è scritta. È, in primo luogo, un appello ad allontanarsi dalla semplicità, dal disprezzo e dall'odio della conoscenza, con la promessa che ella darà conoscenza (vv. Pro 1,22-23). Questo è seguito da un avvertimento che la saggezza trascurata alla fine rifiuta di rispondere (versetti Pro 1:24-32). La chiamata si conclude con una ripetuta promessa di benedizione a coloro che partecipano.