Esposizione di G. Campbell Morgan
Salmi 75:1-10
Se questo, e il precedente salmo, sono stati scritti da uomini diversi e in epoche diverse, allora il senso spirituale dell'editore è rivelato più chiaramente dalla loro giustapposizione in questo libro. Questa è una risposta completa e straordinaria a questo. Nella forma la canzone è drammatica. Si apre con un coro che è un'iscrizione di lode (versetto Sal 75,1). A questo risponde direttamente Dio stesso. Dichiara che nel tempo stabilito giudica.
Tutte le apparenze dell'ora possono lasciare perplessi, ma il cuore può sapere che Egli sa e attende solo il momento giusto per agire. Il caos può caratterizzare la prospettiva, ma l'ordine avvolge tutto, perché Dio ha eretto le colonne (versetti Sal 75:2-3). Allora prorompe il solo dell'anima fiduciosa e, rivolgendosi agli empi, li accusa di non essere fiduciosi, perché Dio è il giudice. Nella sua mano tiene il calice del giudizio.
Alla fine umilia gli empi ed eleva i giusti. Perciò il canto del cantante è incessante. Nell'esperienza un canto come questo riesce sempre a un'onesta dichiarazione di perplessità fatta direttamente a Dio da un'anima provata, ma fiduciosa. La profezia di Abacuc è un'altra perfetta illustrazione del fatto.