La visione del candeliere immediatamente successiva mostra Israele come adempiente l'intenzione divina. Nel rituale divinamente stabilito del culto di Israele, il candelabro si trovava nel luogo santo, creando l'unico simbolo della vera posizione di Israele come portatore di luce in mezzo all'oscurità.

I due ulivi, come li descrisse Zaccaria, si riferirono immediatamente e localmente a Zorobabele e Giosuè, il governatore e il sacerdote sotto il quale era stato ricostruito il Tempio e ripristinato il suo culto, ma alla fine agli uffici di re e sacerdote come si sarebbero realizzati e compiuto nella persona del Messia. Qui, come sempre nella Scrittura, l'olio d'oro simboleggiava lo Spirito di Dio dal quale si possiede l'unzione per la cooperazione con Dio nel servizio, l'insegnamento è che lo Spirito sarebbe stato comunicato a Israele attraverso il Re e Sacerdote, e quindi la sua luce brillerebbe nell'oscurità.

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