Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Atti degli Apostoli 13:45
'Ma quando i Giudei videro le moltitudini, furono pieni di gelosia, e contraddissero le cose dette da Paolo, e bestemmiarono.'
E il risultato della 'gelosia' degli ebrei fu che, invece di udire di nuovo Paolo ( Atti degli Apostoli 13:42 ) si alzarono e contraddissero tutto ciò che diceva, e 'bestemmiarono', il che probabilmente significa che cercavano di screditare il nome di Gesù e ciò che Dio aveva fatto secondo l'insegnamento di Paolo.
In altre parole, non essendo disposti a essere salvati loro stessi, ed essendo avvolti nella ristrettezza del loro stesso pensiero su Dio, attaccarono il messaggio di Paolo e cercarono di impedire ai Gentili di rispondere e di essere salvati. Com'era incredibile, eppure è successo. Videvano un'opera ai loro tempi ed era troppo per loro con il risultato che si meravigliavano e perivano.
Paolo doveva riconoscere che una disputa all'ingrosso portata avanti in maniera antagonista non avrebbe giovato a nessuno. Doveva riconoscere che non era opera loro. Era di Dio. Come Pietro davanti al drappo pieno di bestie immonde che era stato santificato da Dio, anche loro erano chiamati a scegliere. Da una parte una sinagoga arida, antagonista, spiritualmente vuota (tutti gli spirituali erano già con Paolo e Barnaba), e dall'altra una moltitudine di 'gentili impuri' che furono indubbiamente toccati da Dio.
E sapevano che non potevano dubitare della scelta che avrebbero dovuto fare. Non avevano davvero altra scelta che abbandonare la sinagoga (per necessità, non per scelta) e predicare ai Gentili, perché la sinagoga non avrebbe permesso ai Gentili di accalcarsi per ascoltare la parola di Dio. (Non c'è da stupirsi che in seguito fosse inorridito dall'insegnamento che questi gentili convertiti sarebbero poi diventati come questi ebrei. Dio era qui a insegnargli un'importante lezione che non aveva realizzato prima).
Era la prima volta che si trovavano di fronte a questa scelta netta, ma entrambi riconoscevano di non avere alternative. Se dovessero scegliere tra essere ammessi in una sinagoga tranquilla, semivuota, dalla mentalità ristretta, dove avrebbero dovuto legarsi la lingua e dove non avrebbero più avuto ascolto, o andare in un luogo dove poter annunciare la Buona Novella agli assetati e Gentili ricettivi, che erano indiscutibilmente pronti ad ascoltare e rispondere in gran numero, c'era solo una scelta che potevano fare. In effetti gli ebrei avevano fatto la scelta per loro.
Come deve essergli tornato in mente la sua stessa citazione di Abacuc. Qui c'era davvero un lavoro ai loro tempi che era quasi incredibile. Come poteva allora essere uno di quelli che si meravigliavano e perivano?