Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Atti degli Apostoli 19:41
«E dopo aver detto così, congedò l'assemblea».
Quindi, detto così, congedò subito l'assemblea sperando che la sua convocazione, e la sua parte in essa, non fosse stata notata o potesse essere trascurata. Ma agli occhi di Luca era una dichiarazione chiara e inequivocabile che le autorità non vedevano nulla da disapprovare nella chiesa cristiana.
Possiamo riassumere una serie di lezioni che Luca vuole farci vedere da questo passaggio:
1) Che la chiesa cristiana fosse pubblicamente approvata da coloro che avevano autorità da Roma, inclusi i rispettati e leali Asiaarchi.
2) Che rafforza l'idea dell'impatto indiscutibile e diffuso che il cristianesimo ha avuto su tutta l'Asia Minore
3) Che mette in evidenza come il ministero di Paolo stava diventando sempre più difficile in questa zona, e anzi in molte zone circostanti. Aveva una reputazione troppo grande. È in completo contrasto con il capitolo 28, dove Paolo può continuare con calma la sua testimonianza a suo piacimento, e non ha reputazione ( Atti degli Apostoli 28:21 ; Atti degli Apostoli 28:30 Apostoli 28,30-31 ).
4) Che l'alleanza politico-religiosa di Efeso, con il suo tempio dedicato a una prestigiosa divinità locale unita ai suoi templi dedicati ai Rom e al culto imperiale, sia l'antitesi stessa della Regola di Dio regale. I culti di Efeso erano per i Gentili quello che Erode Agrippa era stato per i Giudei ( Atti degli Apostoli 19:12 ).
Deve essere sicuramente significativo che gli Atti si aprano con l'invio del messaggio liberamente e senza ritegno a Gerusalemme e che questo abbia portato alla falsa alleanza religiosa e politica a Gerusalemme nel capitolo 12. Ora ecco la falsa alleanza religiosa e politica in Efeso (sottilmente simbolico dell'Impero Romano), che condurrà al messaggio del Regno di Dio regale che si diffonde a Roma senza ritegno nel capitolo 28. Essendo stato rifiutato da Gerusalemme, si vede che Cristo ha "conquistato" Roma.
5) Che l'ingrandimento del nome del Signore Gesù ( Atti degli Apostoli 19:17 ), si oppone all'ingrandimento del nome di Artemide, colei che sconfigge le potenze del male e respinge l'occulto, bruciando i suoi strumenti nel fuoco, l'altro esaltando i poteri del male e dell'occulto e fabbricando i suoi strumenti occulti. Quello che accadde ai figli di Sceva illustra cosa sarebbe successo un giorno al culto di Artemide.
Quindi questo era il messaggio di Dio a Paolo che intendeva portarlo via da questa parodia della Regola regia a Roma dove avrebbe potuto proclamare liberamente la regola regale di Dio. Senza dubbio Luca considerava ironico il fatto che Satana cacciasse Paolo dal suo ministero a Efeso affinché potesse instaurare il suo ministero a Roma.