Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Atti degli Apostoli 20:22-24
Descrive cosa gli ha fatto desiderare di parlare con loro e il destino che lo attende (22-24).
“Ed ora, ecco, io vado legato in spirito a Gerusalemme, non sapendo quello che là mi accadrà, se non che lo Spirito Santo mi rende testimonianza in ogni città, dicendo che mi aspettano vincoli e afflizioni”.
Dichiara di non essere sicuro di cosa gli accadrà, ma sa che legami e afflizioni lo aspettano e che deve necessariamente andare avanti. Non può sfuggire, perché è già legato dai vincoli dello Spirito che lo tiene prigioniero, portandolo inesorabilmente avanti nel compimento della sua volontà.
Sa che è così perché in ogni luogo in cui visita i profeti lo avvertono dei legami e delle afflizioni che lo attendono. Luke ha evitato di menzionarlo in precedenza per timore che diventasse troppo ripetitivo. Tra poco farà degli esempi specifici. Così, come Gesù prima di lui, Paolo va deciso verso Gerusalemme per soffrire per amore di Cristo, perché sa che solo attraverso quella sofferenza si possono adempiere i disegni di Dio.
Non si sottrarrà a nulla che gli consenta di compiere pienamente la volontà di Dio, nemmeno la «molta tribolazione» attraverso la quale dobbiamo entrare sotto il Regno di Dio regale ( Atti degli Apostoli 14:22 ).
“Ma non ritengo per nulla cara la mia vita, affinché io possa compiere il mio corso e il ministero che ho ricevuto dal Signore Gesù, per testimoniare la buona novella della grazia di Dio”.
Infatti non si considera affatto quando prende le sue decisioni. Non si aggrapperà alla sua vita né la considererà più preziosa dell'essere fedele al servizio di Dio, perché sa che la sua vita ha poco valore se non perché è spesa per compiere il cammino e il ministero che il Signore Gesù gli ha posto davanti seguire e fare. E tutto questo perché egli possa testimoniare la buona novella del favore immeritato e della misericordia compassionevole e dell'attività di Dio ("la grazia di Dio"). Questo è il suo ministero e la sua opera e nient'altro conta.
Paolo non sta qui cercando di suscitare grande ammirazione per se stesso. Sta dicendo loro la propria dedizione, affinché possa essere una chiamata nei loro cuori ad andare ed essere gli stessi. Spera in una risposta simile. Non sta solo dicendo "Prega per me". Dice anche: "Anche tu devi affrontare la vita con la stessa costanza".