Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Atti degli Apostoli 26:19-21
«Perciò, o re Agrippa, non ho disubbidito alla celeste visione, ma ho dichiarato sia a quelli di Damasco prima che a Gerusalemme, e in tutto il paese della Giudea, e anche ai pagani, che si sarebbero pentiti e si sarebbero rivolti a Dio , compiendo opere degne di pentimento. Per questo i Giudei mi presero nel tempio e tentarono di uccidermi».
Ed era a causa di questo mandato e della visione celeste che l'accompagnava, che era andato dappertutto proclamando la buona novella di Gesù Cristo, e invitando gli uomini a cambiare completamente idea e a volgersi a Dio, e a compiere opere del genere che lo rivelerà. Ed era per questo che i Giudei lo avevano preso nel Tempio e avevano tentato di ucciderlo. Quelli dunque che l'hanno ascoltato valutino se ciò che aveva fatto fosse degno di morte.
Li aveva chiamati a Dio e ad opere degne di pentimento. Le parole qui riecheggiano quelle dette su Giovanni Battista ( Luca 3:8 ; Matteo 3:8 confronta Luca 6:43 ).
"In tutto il paese della Giudea." Potrebbe aver pensato qui al viaggio che fece attraverso la Giudea diretto a Gerusalemme quando vi si recò per la prima volta dopo la sua conversione, viaggio di cui senza dubbio approfittò predicando lungo la strada ( Atti degli Apostoli 9:26 ), oppure si può riferire similmente al viaggio al tempo di Atti degli Apostoli 15:3 , o anche a uno di cui non sappiamo nulla.
Ne approfitta qui per far emergere che non aveva trascurato gli ebrei nella loro stessa terra, anche se il lavoro tra loro era accidentale e non uno sforzo evangelistico su vasta scala, poiché dimostrava che non era contro di loro.
Il suo ministero che è risultato dalla ricezione della sua commissione