'Ma Pietro e Giovanni risposero e dissero loro: «Se è giusto agli occhi di Dio badare a voi piuttosto che a Dio, dovete giudicare voi stessi, perché noi non possiamo che dire le cose che abbiamo visto e udito».

Sia Peter che John furono spinti a rispondere. Fondamentalmente lo fecero sotto forma di una domanda se questi dotti pensassero davvero che, date le circostanze, fosse persino concepibile che dovessero cessare di insegnare nel nome di Gesù. Dio aveva chiaramente dato il suo sigillo di approvazione a loro, in questo modo, mediante la guarigione dello zoppo e di molti altri di cui erano a conoscenza. A chi allora dovrebbero obbedire? Dio o il Sinedrio? Sia il sinedrio i giudici. Quanto al parlare delle cose che avevano visto e udito, non vedevano che c'era alternativa.

Qui i discepoli erano su un terreno solido. Regolarmente i testimoni in tribunale sarebbero stati ammoniti a "dire solo le cose che avevano visto e sentito". Eppure ecco che la corte gli proibiva di farlo. Vietavano loro di dichiarare i fatti, di rivelare la verità su ciò che era realmente accaduto. Potevano davvero credere alle loro orecchie? La corte stava davvero dicendo loro di non essere testimoni onesti? Era impensabile. Lascia che siano loro stessi a giudicare la questione da soli. Non era loro solenne dovere dichiarare ciò che avevano visto e udito? Testimoniare il falso significherebbe infrangere il patto.

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