Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Atti degli Apostoli 7:15-16
«E Giacobbe scese in Egitto e morì, lui stesso ei nostri padri; e furono portati a Sichem e deposti nel sepolcro che Abramo comprò a prezzo in argento dai figli di Camor a Sichem».
Così Giuseppe in Egitto fu la fonte della loro liberazione. E il risultato finale della loro liberazione fu che furono sepolti nella terra che Dio aveva loro promesso, nella tomba della loro tribù. A coloro che erano diventati obbedienti Dio ha adempiuto la Sua promessa.
Qui abbiamo un'altra affermazione telescopica, presumibilmente basata sulla tradizione ebraica con la quale i suoi ascoltatori non avrebbero litigato. 'Comprò Abramo' si basa sul fatto che Giacobbe che lo comprò ( Giosuè 24:32 ) poteva essere visto come nei lombi di Abramo (confronta come in Genesi 25:23 intere nazioni sono viste come nel grembo di Rebecca).
Noi nel nostro modo più pedante diremmo 'la tribù abramitica, a cui erano state fatte le promesse, comprata'. Era importante che qui fosse legato ad Abramo, perché ad Abramo erano state fatte le promesse ( Atti degli Apostoli 7:5 ).
Si noti che è affermato che "loro" (i nostri padri) furono portati lì e deposti nella tomba. Possiamo dedurre da ciò che esisteva una tradizione ebraica secondo cui la maggior parte dei patriarchi furono finalmente sepolti lì (c'erano certamente tradizioni ebraiche dei patriarchi che venivano sepolti in Canaan), sebbene l'unica informazione che abbiamo dalle Scritture sia quella di Giuseppe come ivi sepolto ( Giosuè 24:32 ).
Giacobbe fu infatti sepolto con Abramo a Hebron ( Genesi 50:13 ). Sono quindi gli altri figli che sono in questione. Ma la cosa importante che Stefano voleva sottolineare nel modo più conciso possibile era che i patriarchi erano stati finalmente sepolti nella terra promessa ad Abramo. Ha semplicemente selezionato un esempio ben noto per far emergere il punto.
In alternativa Stefano potrebbe aver visto il corpo di Giuseppe come rappresentante di tutti i loro padri, così che furono sepolti lì in lui simbolicamente. Ma se Giuseppe aveva fatto in modo che le sue ossa fossero riportate a Canaan è del tutto possibile, anzi probabile, che anche gli altri lo facessero, con le ossa di Giuseppe che acquisivano un risalto speciale a causa della sua importanza.
Alcuni hanno visto il legame con Sichem, che ai tempi di Stefano era connesso con i Samaritani, come un'altra indicazione dell'elemento "straniero" così prominente nel discorso di Stefano, con il pensiero che anche i figli di Giacobbe furono sepolti in un luogo disprezzato dalla generazione attuale piuttosto che in quella che vedrebbero come la terra vera e propria.
"Giacobbe scese in Egitto." Da Atti degli Apostoli 7:9 in poi Stefano menziona costantemente l'Egitto (tredici volte). Sottolinea così che fino al tempo di Mosè e per gran parte della sua vita, l'Egitto era il loro fulcro e il loro ambiente.