Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Ezechiele 22:3-5
E tu dirai: «Così dice il Signore, l'Eterno: Città che sparge sangue in mezzo a lei, affinché venga il suo tempo, e che si fa idoli contro di sé per contaminarla. Sei diventato colpevole nel tuo sangue che hai versato, e sei contaminato nei tuoi idoli che hai fatto, e hai fatto avvicinare i tuoi giorni e sei arrivato anche ai tuoi anni. Perciò ti ho reso oltraggio alle nazioni e scherno a tutte le nazioni. Quelli che sono vicini e quelli che sono lontani da te, ti befferanno, tu che sei contaminato di nome (e quindi 'famigerato') e pieno di tumulto".
L'accusa di Ezechiele contro Gerusalemme è quella di continuare a spargere sangue liberamente e a fare gli idoli che la contaminano, portando su di sé il tempo del loro giudizio. Era chiaramente un periodo violento. Il sangue fu versato nell'offerta dei loro figli a Molech e in tribunali che erano prevenuti e ostili contro coloro che non erano favorevoli al regime. Probabilmente furono mosse accuse contro uomini innocenti, e accettate, semplicemente per motivi politici o per distruggere la loro influenza e ottenere la loro ricchezza (cfr. 1 Re 21:1 ; 2 Re 21:16 ; 2 Re 24:4 Re 24,4 ).
Anche Geremia si trovò in pericolo di tale morte ( Geremia 38:4 ; Geremia 38:6 ). Probabilmente c'era una divisione di opinioni tra coloro che seguirono Geremia nel suo insegnamento di sottomettersi a Nabucodonosor e coloro che favorirono la ribellione. Quando tali idee diventano incandescenti, la violenza risulta sempre. Così erano colpevoli.
Inoltre l'intensità del sentimento moltiplicò il culto degli idoli, e probabilmente anche il sacrificio dei bambini. Cercavano disperatamente di ottenere la vittoria dagli dei. Quale modo migliore che offrire i loro beni più cari? Forse era stato introdotto in città dalla valle di Hinnom, sebbene quella valle potesse essere vista come parte di "Gerusalemme". Se è così, i loro idoli avevano inquinato la città anche più di prima. Così erano ancora più contaminati.
Così con il loro comportamento avevano 'fatto avvicinare i loro giorni', i giorni in cui dovevano rendere conto, ed erano 'arrivati ai loro anni', il tempo in cui avrebbero giudicato su di loro. Entrambi erano stati affrettati dal loro comportamento malvagio. Non avevano nessuno da incolpare se non se stessi. E per questo Dio li faceva di biasimo agli occhi delle nazioni, di scherno per molti paesi, perché questi si sarebbero beffati della desolazione di Gerusalemme e di Giuda. Paesi vicini e lontani l'avrebbero presa in giro perché aveva profanato il suo nome ed era piena di violenza e tumulto, e aveva giudicato se stessa.