Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Ezechiele 23:8-10
«Neppure ella ha lasciato le sue prostituzioni dai giorni dell'Egitto, poiché nella sua giovinezza giacevano con lei, le ferivano i capezzoli della sua verginità e riversavano su di lei le loro prostituzioni. Per questo l'ho consegnata nelle mani dei suoi amanti, nelle mani degli Assiri di cui ella adorava. Questi scoprirono la sua nudità. Presero i suoi figli e le sue figlie, e l'uccisero con la spada e divenne un simbolo tra le donne, perché hanno eseguito giudizi su di lei».
Dai giorni dell'Egitto Israele non aveva mai conosciuto un periodo di pura innocenza. Era stata peccatrice e infedele a Dio in Egitto, era stata peccatrice e infedele nel deserto, era rimasta peccatrice e infedele attraverso il Libro dei Giudici, e lo aveva continuato fino alla fine. Si era costantemente data all'idolatria ea tutti i mali che l'accompagnavano, e per questo Yahweh le aveva permesso di diventare il giocattolo degli Assiri.
Questi la trattavano male come gli uomini trattano le prostitute basse. Le hanno preso tutto, la sua terra, la sua gente, i suoi villaggi. Lei stessa fu messa a fil di spada e divenne lo zimbello delle nazioni per ciò che soffrì. In effetti il suo nome divenne sinonimo.