Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Filippesi 1:15-17
«Alcuni infatti predicano Cristo anche per invidia e contesa, altri anche per buona volontà. L'uno lo fa per amore, sapendo che sono disposto a difendere il vangelo, ma l'altro annunzia Cristo di fazione, non sinceramente, pensando di suscitare afflizione per me nei miei legami'.
Quindi fa emergere due approcci che vengono adottati da persone diverse a seconda del loro particolare atteggiamento nei suoi confronti, poiché non vuole ingannare la chiesa di Filippi facendogli pensare che tutto a Roma fosse necessariamente armonioso. Alcuni predicavano Cristo per 'invidia e conflitto'. In altre parole lo stavano facendo come rivali di Paul con l'obiettivo di superarlo. Il loro messaggio era giusto, ma il motivo era sbagliato.
Forse stavano segretamente gongolando per il fatto che Paolo fosse legato, e potrebbero aver pensato che gli servisse bene perché non era 'sano' nel suo insegnamento come avrebbe potuto essere. E apparentemente speravano che, quando avesse sentito cosa stavano facendo e quanto successo stavano ottenendo, sarebbe stato addolorato nel cuore, allo stesso modo in cui erano invidiosi di lui. Ma altri lo facevano per buona volontà, per amore di Cristo e di Paolo.
Questi ultimi lo fecero come collaboratori di Paolo, sapendo che tutta la sua vita era consacrata alla difesa del Vangelo. Ma i primi lo facevano pensando che così facendo Paolo sarebbe stato dispiaciuto e sconvolto. Non comprendevano lo spirito di Paolo.