Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Filippesi 3:13-14
'Fratelli, non mi considero ancora afferrato, ma una cosa faccio, dimenticando le cose che sono dietro e protendendomi in avanti verso le cose che sono prima, mi spingo verso la meta fino al premio dell'alta vocazione di Dio in Cristo Gesù.'
In contrasto con i falsi maestri, Paolo non si vede come se si fosse impadronito della totalità della salvezza. Ma ciò che vede di aver fatto, e di continuare a fare, avendo tolto dalla mente ciò che è nel passato, 'le cose che stanno dietro', è protendersi in avanti verso le cose che sono prima. Sta facendo ogni sforzo per raggiungere il suo obiettivo. Si sta spingendo verso la meta, verso il premio dell'alta vocazione di Dio in Cristo Gesù.
La lingua è quella dell'atleta nella maratona. Le miglia dure e ardue che sono state raggiunte con tutto il loro dolore ora sono fuori dalla sua mente, perché non si guarda indietro ma sta concentrando i suoi sforzi su ciò che lo attende. Vede lo stadio davanti a sé in lontananza. E sta mettendo ogni sforzo in quelle ultime miglia. Perché il suo occhio è sul premio che sta davanti a lui, e quel premio è quello a cui lo ha chiamato l'alta vocazione di Dio in Cristo Gesù (la sua vocazione efficace), come descritto in Filippesi 3:21 , quando la salvezza totale avrà compiuto e conoscerà Cristo in tutta la sua pienezza (lo vedremo così com'è - 1 Giovanni 3:2 ) ed è presentato davanti a Dio, santo, irreprensibile e irreprensibile ai suoi occhi ( Colossesi 1:22). Ma è un premio futuro e non uno che ha già realizzato. Perché la corsa non è ancora finita.
'Dimenticando le cose che stanno dietro.' Il pensiero non è di totale dimenticanza di ciò che c'è dietro. Sciocco è il corridore che ignora o dimentica i rivali che sono appena dietro di lui (molti corridori non sono riusciti a qualificarsi perché ha rallentato mentre si avvicinava al nastro). Ma devono spronarlo verso il traguardo, non fungere da ostacolo al buon fine della sua corsa. Non deve essere preso da ciò che c'è dietro in modo tale da ostacolare il suo totale impegno per vincere.
Non deve permettere che il passato sia un peso. Non deve permettere che le sofferenze passate lo ostacolino. Non deve permettere ai fallimenti del passato di pesare sulla sua mente (una volta che sono stati ovviamente perdonati). D'altra parte è sciocco chi non impara dal passato (compreso il corridore), perché proprio quel ricordo potrebbe consentirgli di allungarsi in avanti verso il traguardo con ancora maggiore concentrazione. Ciò che deve essere dimenticato sono tutte le cose che potrebbero ostacolare il suo slancio in avanti.
Alcuni vedono 'l'alta vocazione di Dio', non come un guardare indietro all' 'alta chiamata' per raggiungere cose più elevate, ma come un significato del ricevere il premio salendo i gradini dove i giudici conferiranno il suo premio. In questa interpretazione significa ricevere la gloria eterna. Entrambi sono, ovviamente, vere rappresentazioni della situazione, sebbene solo uno possa essere corretto come interpretazione qui. D'altra parte, la chiamata originale di Dio è certamente ciò che alla fine conduce alla chiamata a ricevere il premio, in modo che entrambe le visioni abbiano una lezione da insegnarci.