Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Genesi 2:16-17
E il Signore Dio comandò all'uomo: «Puoi mangiare liberamente di ogni albero della pianura, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, perché nel giorno in cui ne mangerai, sicuramente lo mangerai morire".'
Il provvedimento di Dio è ampio e generoso. L'uomo può mangiare qualsiasi cosa coltivata nella Piana, compreso l'Albero della Vita. Un solo albero gli è proibito, l'albero della conoscenza del bene e del male. Questo albero è per lui un simbolo della sovranità di Dio. È come un sacramento. Ogni volta che vede l'albero, gli ricorderà che c'è Colui a cui deve obbedire, Colui che è il suo Signore. Sebbene l'uomo sia il signore della terra, riconoscerà di essere soggetto al Signore del Cielo.
L'albero non doveva essere una tentazione. Come 'signore' sul mondo intero, con quanta facilità Adamo avrebbe potuto dimenticare Dio, ma questo albero gli ricordava che la sua signoria era soggetta a Dio, e il frutto gli ricordava che tutta la sua provvidenza veniva da Dio. Diceva: 'ricorda che c'è Colui dal quale puoi essere chiamato a rendere conto, e al quale devi continuamente obbedire'. L'albero ei suoi frutti erano un simbolo sacro, qualcosa da guardare con timore reverenziale.
Infatti può venire all'albero e meditare sulla bontà del suo Creatore. Da questo punto di vista è stato un dono di grazia. E continuando nell'obbedienza l'uomo crescerebbe gradualmente nella comprensione della bontà, che sarebbe una grande benedizione. Ma mangiarne sarebbe stato un atto di ribellione, perché si sarebbe appropriato di ciò che era di Dio. E l'uomo allora sperimenterebbe il male, diventando così sperimentalmente consapevole del bene e del male in modo catastrofico. Il verbo 'sapere' mai per l'israelita significa conoscere intellettualmente. Significa conoscere per esperienza. L'uomo conoscerebbe il male in contrasto con il bene perché lo sperimenterebbe.
Non abbiamo bisogno di vederlo nel senso che c'era qualcosa di magico nel suo frutto. Era semplicemente che era la prova della volontà dell'uomo di obbedire a Dio. La conseguenza della disobbedienza sarebbe la morte, perché significherebbe che si è ribellato a Dio, e in tale stato non gli si può permettere di vivere per sempre.