Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Genesi 27:6-10
'E Rebecca disse a Giacobbe suo figlio: «Ecco, ho sentito tuo padre parlare a Esaù tuo fratello, dicendo: 'Portami della selvaggina e fammi una carne saporita che io possa mangiare e ti benedica davanti all'Eterno prima della mia morte'. Ora dunque, figlio mio, obbedisci alla mia voce come ti comando. Va' ora al gregge e portami di là due capretti, e io li farò carne saporita per tuo padre come lui ama. E lo porterai a tuo padre perché ne mangi, perché ti benedica prima della sua morte». '
Il piano di Rebecca è sostituire Esaù con Giacobbe, e lei agisce di conseguenza. Notare l'introduzione di 'davanti a Yahweh'. Isacco non lo aveva detto, forse perché sa che Esaù non ne sarà colpito, ma Rebecca sa che Giacobbe ne sarà colpito (cfr . Genesi 27:20 ).
Il sotterfugio non può essere pienamente giustificato. Sia Rebecca che Giacobbe avrebbero dovuto fidarsi di Yahweh per realizzare i Suoi piani a modo Suo. Ma Giacobbe sente certamente che la parte del primogenito è sua di diritto e probabilmente sentiva che ciò includeva la benedizione. Poiché la benedizione includeva la signoria sui fratelli, probabilmente aveva ragione. Sentiva che stava per essere imbrogliato. Anche Rebecca sapeva e provava la stessa cosa.
E Jacob era il suo figlio prediletto. Quindi avevano una giustificazione almeno parziale e sentivano di fare solo ciò che era giusto e prevenire un'ingiustizia. Entrambi avrebbero pagato un prezzo pesante in futuro a causa dell'"esilio" di Giacobbe.
D'altra parte nessun credito si riflette su Isacco ed Esaù. Esaù sapeva certamente di aver venduto il comando della tribù a Giacobbe, e anche se Isacco non lo sapeva (il che è improbabile) non avrebbe dovuto mostrare un tale sfacciato favoritismo. Sapeva che quello che stava per fare era epocale, e mostrava l'arroganza di un vecchio che pensa che a causa della sua età può fare quello che vuole. Tutti ne escono male. Ma il lettore di quel giorno probabilmente si sarebbe schierato dalla parte di Giacobbe. Almeno aveva un valido giuramento dalla sua parte ed era supportato da una profezia di nascita.