E quando furono usciti dalla città e non erano ancora molto lontani, Giuseppe disse al suo maggiordomo: «Su, segui gli uomini e quando li raggiungi di' loro: «Perché avete ricompensato il male con il bene? Non è questo calice in cui beve il mio signore, e per mezzo del quale egli intuisce? Hai fatto del male così facendo”. E li raggiunse e disse loro queste parole.'

Giuseppe ora manda il suo maggiordomo a cercare i fratelli per chiamarli al compito a causa della coppa. Si sottolinea che la coppa è speciale, perché non solo serve per bere, ma è anche la sua coppa da rabdomante. È quindi un oggetto sacro e la pena per tale furto è la morte (cfr 31,30-32). Non sappiamo se Giuseppe abbia effettivamente usato la coppa per questo scopo, ma ogni grande uomo in Egitto avrebbe la sua coppa da rabdomante.

La divinazione sarebbe stata effettuata da specialisti. Divinare con una coppa era una pratica comune nel mondo antico. Nella tazza venivano posti piccoli oggetti e dall'effetto prodotto sul liquido si deduceva il futuro.

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