'Simon Pietro, dunque, gli fece un cenno e gli disse: «Di' di chi sta parlando». Egli, appoggiandosi all'indietro com'era sul petto di Gesù, gli dice: «Signore, chi è?» Gesù dunque risponde: «Egli è per il quale intingerò il bicchierino e glielo darò». Così, dopo aver intinto la tazza, la prende e la dà a Giuda, figlio di Simone Iscariota».

Alle parole di Gesù era tipico di Pietro che si precipitasse dentro quando tutti gli altri tacevano. Tutti erano consapevoli che qualcosa di solenne era nell'aria e rimasero attoniti. Ma non Pietro. Eppure anche lui si è attenuto a una domanda posta in segretezza. Ha accennato a John con un segnale che avrebbe dovuto interrogare ulteriormente. Sembrerebbe che questo episodio sia stato privato tra loro tre.

Allora Giovanni, appoggiandosi allo schienale com'era, vicino a Gesù (letteralmente 'sul petto di Gesù'), gli dice: «Signore, chi è?» Allora Gesù risponde: «E' colui per il quale intingerò il sop (pane spezzato con erbe amare intinto in una salsa) e glielo darò». È possibile, infatti, che Pietro presumesse che Gesù avesse già detto a Giovanni chi fosse. Ma chiaramente non l'aveva fatto. In alternativa, la sua domanda potrebbe essere stata deliberatamente indiretta perché non voleva che Gesù pensasse che stava rivolgendo a Lui oa chiunque altro una domanda diretta. Era un suggerimento indiretto che Giovanni chiedesse a Gesù evidenziato dal suo gesto con la mano. (Questo è un chiaro segno di un resoconto di un testimone oculare). Ad ogni modo John capisce il punto e chiede: 'Signore, chi è?'

Non è un caso che ora tutti venissero descritti come chiamanti Gesù 'Signore'. Con esso lo scrittore vuole farci riconoscere che era il Signore della gloria con cui i discepoli erano in comunione. Sebbene potessero utilizzare un titolo di cortesia che poteva essere tradotto "signore", doveva avere un significato più profondo anche allora. Quindi ha un doppio significato.

Gesù non ha denunciato apertamente il traditore. Ora che Giuda si è consegnato nelle mani di Satana, ha voluto che compisse la sua cattiva azione. Così, mentre Gesù faceva conoscere a Giovanni chi era, non gli ricordava l'importanza del tradimento, e lo teneva nascosto anche agli altri discepoli. (Questo deve essere così per ciò che segue immediatamente). Giovanni potrebbe aver pensato che Gesù si riferisse all'uso improprio dei fondi da parte di Giuda, specialmente quando apparve immediatamente per mandare Giuda a comprare provviste.

Potrebbe aver pensato che Gesù fosse "addosso a lui". Così, quando Gesù gli disse a bassa voce che era colui al quale avrebbe dato un pezzo di pane intinto, Giovanni non avrebbe avuto motivo di reagire e di impedire a Giuda di andare. Avrebbe potuto benissimo pensare che se lo avesse fatto avrebbe rovinato il piano di Gesù.

Allora Gesù intinse il pane nella mistura di erbe amare, aceto e sale (o in alternativa di purea di frutta, acqua e aceto), e lo diede a Giuda. Esternamente, per il resto, questo era l'ultimo bocconcino alla fine del pasto dato a un amico prediletto. Giovanni, consapevole che Gesù non voleva che la cosa fosse conosciuta, e non rendendosi conto di quanto fosse importante, rimase in silenzio (non si sarebbe reso conto che il tradimento doveva essere fatale, né che sarebbe avvenuto immediatamente.

Anzi, vedrebbe la calma di Gesù come indice del contrario). Ma c'era un altro che sapeva, oltre a Gesù, quanto fosse profondo il tradimento, ed era Giuda. Questa offerta finale del bocconcino a Giuda fu un'ultima possibilità per lui di riconoscere la buona volontà di Gesù nei suoi confronti. Indicava che Gesù non si era arreso finché non c'era stata alcuna speranza.

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