'E fece un flagello di funi e li cacciò tutti fuori dal tempio, pecore e buoi, e vuotò il denaro dei cambiamonete e rovesciò le loro tavole, e a quelli che vendevano colombe disse: 'Prendete queste cose fuori di qui. Non fare della casa di mio Padre una casa di affari”.'

Nota che la Sua enfasi qui è sulla rimozione degli animali offensivi dall'area del Tempio. Tutta la sua enfasi è quella di trasformare la corte in un luogo di preghiera. Allora fa un piccolo flagello (nel Tempio non era permesso né arma né bastone) e scaccia gli animali, rovescia i tavoli dei cambiavalute, e poi dice a quelli che vendevano colombe (a scopo sacrificale) 'Togliete questi di qui.

Non fare della casa di mio Padre un mercato». Nota che anche nella Sua rabbia profetica vengono mostrati la Sua compassione e autocontrollo, poiché Egli non agisce in un modo che danneggerà le colombe e non attacca gli uomini. Il suo intento è quello di svuotare il Tempio dal trambusto derivante dal commercio.

L'intero quadro è un'azione spontanea come risultato dell'impatto che la scena ha avuto su di Lui, del tutto a differenza del Suo scopo studiato in Marco, dove prima entra e scruta il Tempio ( Marco 11:11 ) e poi compie La sua azione pianificata, concentrandosi esclusivamente sulle persone coinvolte e ignorando i bovini e gli ovini, e preoccupandosi soprattutto delle pratiche disoneste in atto. (Una cosa è accusare le persone di fare chiasso in chiesa, un'altra è accusarle di aver rubato la colletta).

Teoricamente le attività dei commercianti potevano essere considerate giustificate, in quanto rendevano conveniente per i fedeli, ma per Gesù significava che la concentrazione era distolta dallo scopo principale del Tempio, quello dell'incontro con Dio, e mostrava disprezzo per il Gentili che vennero per adorare, e anzi per il Tempio stesso. Ci pone una domanda che dovremmo porci. Alcune delle nostre attività ecclesiastiche rientrano nella stessa voce?

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