' Tuttavia Sisera fuggì in piedi, alla tenda di Jael, moglie di Heber il Kenita. Perché c'era pace tra Jabin, re di Hazor, e la casa di Heber il Kenita.'

Prima di entrare nei dettagli lo scrittore riassume quello che doveva accadere, e umilia Sisera. "E' fuggito in piedi". Quel potente auriga di Canaan, correndo per salvarsi la vita, il suo carro abbandonò. "Alla tenda di Jael." Il solo pensiero spaventerebbe l'ascoltatore. Si bloccherebbero al pensiero. È stato imperdonabile. La tenda della moglie del suo alleato, un luogo in cui non avrebbe mai dovuto prendere in considerazione l'idea di entrare, nemmeno nella sua ultima estremità. Eppure offriva sicurezza, perché nessuno lo avrebbe immaginato entrare in un posto simile.

“Poiché c'era pace tra Jabin, re di Hazor, e la casa di Heber il Kenita”. Non una pace tra pari, ma una pace perché Heber e il suo accampamento erano utili come metalmeccanici. Avevano ricevuto da Jabin il permesso di accamparsi lì perché le loro attività erano utili e non rappresentavano una minaccia. Ma in base a un simile trattato Sisera avrebbe dovuto preoccuparsi di proteggere la moglie del suo alleato.

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