Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Levitico 23:1-3
Introduzione Riguardo alle feste e al sabato ( Levitico 23:1 ).
'E Yahweh parlò a Mosè, dicendo:'
Ancora una volta si sottolinea che abbiamo le parole di Mosè come dategli da Dio.
«Parla ai figli d'Israele e di' loro: Le feste fisse dell'Eterno, che voi proclamerete come sante convocazioni, anche queste sono le mie feste fisse».
Mosè deve dichiarare ai figli d'Israele quali sono le sue feste fissate. Li proclami come 'sante convocazioni', sante 'convocazioni'. Sono i tempi in cui il Suo popolo deve riunirsi ai fini del culto comune e del rinnovamento dell'alleanza che li legava tutti insieme come Suo popolo.
C'erano, naturalmente, tempi di festa già riconosciuti tra molte nazioni e tribù. Hanno coperto la raccolta dell'agnello, la raccolta dell'orzo, la raccolta del grano e la raccolta dei frutti estivi e della vendemmia. Ma nel caso di Israele includevano anche la celebrazione della liberazione dall'Egitto durante la Pasqua, il riconoscimento dei fallimenti della nazione nel Giorno dell'Espiazione e il ricordo di quando avevano abitato nelle tende nel deserto.
Così dovevano celebrare sia la provvidenza continua di Yahweh nei vari raccolti sia la liberazione di Yahweh, sia passata che presente, la liberazione dall'Egitto nel passato (Pasqua) e la liberazione dal peccato nel presente (Espiazione).