Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Luca 20:20-26
La seconda prova: è lecito rendere omaggio a Cesare? (20:20-26).
Nel chiasmo della Sezione questa sfida è parallela alla sfida relativa alla sua autorità ( Luca 20:1 ). Subdolamente cercano di sfruttare la sua pretesa di parlare con autorità intrappolandolo in osservazioni sovversive che possono poi essere trasmesse al governatore romano come esempi del suo comportamento traditore.
Nella maggior parte dei paesi la risposta alla domanda sarebbe stata abbastanza facile, ma in Israele era un campo minato, perché mentre la maggior parte pagava con riluttanza la propria tassa elettorale in denaro, lo faceva a causa di ciò che sarebbe successo a loro e ai loro figli se non l'avessero fatto, ma lo fecero con riluttanza e con odio nel cuore.
Tuttavia, per qualsiasi profeta suggerire di pagarlo anche con riluttanza sarebbe stata la campana a morto per qualsiasi speranza che il profeta doveva essere ascoltata. Sarebbe immediatamente screditato. Si supponeva che i profeti si distinguessero per ciò che era giusto, non per cedere all'opportunità (questo era per gente comune come loro).
Analisi.
a Lo guardavano e mandavano spie, che fingevano di essere giusti loro stessi, per afferrare la sua parola, per consegnarlo alla regola e all'autorità del governatore ( Luca 20:20 ).
b Gli chiesero, dicendo: “Maestro, sappiamo che dici e insegni giustamente, e non accetti la persona di nessuno, ma di verità insegna la via di Dio. È lecito per noi rendere omaggio a Cesare o no?». ( Luca 20:21 )
c Ma egli si accorse della loro astuzia e disse loro: “Mostratemi un denaro. Di chi è l'immagine e la soprascritta?» E dissero: «Di Cesare» ( Luca 20:23 ).
b Ed Egli disse loro: «Rendete dunque a Cesare le cose che sono di Cesare, ea Dio le cose che sono di Dio» ( Luca 20:25 ).
a E non potevano afferrare la parola davanti al popolo, e si meravigliavano della sua risposta e tacevano ( Luca 20:26 ).
Si noti che in 'a' il loro scopo era 'afferrarlo nel suo discorso, e parallelamente apprendiamo che non erano in grado di afferrare il suo detto davanti al popolo. In 'b' la domanda era se fosse lecito rendere un tributo a Cesare, e parallelamente Egli diede la sua risposta. E centralmente in 'c' li invita a produrre la moneta che citerà a prova contro di loro.