Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Matteo 11:19
“Il Figlio dell'uomo è venuto mangiando e bevendo, e dicono: 'Ecco un uomo goloso e bevitore di vino, amico dei pubblici ufficiali e dei peccatori!' "
Gesù invece era disposto a sedersi a tavola con i funzionari ei peccatori, e con la gente comune. Così, quando la gente cominciava a trovare troppo per loro il suo insegnamento, giustificava la propria coscienza accusandolo di essere irreligioso, e perfino avido, e custode di cattive compagnie. Una volta che si erano convinti di ciò, non dovevano preoccuparsi dei Suoi insegnamenti. Potrebbero "giustificatamente" ignorarli. Era tutto segno dell'ipocrisia del cuore umano.
Notare il riferimento al 'Figlio dell'uomo'. La descrizione di Lui qui contrasta con la descrizione di Lui come il Figlio dell'uomo che non aveva dove posare il capo ( Matteo 8:20 ), e con la descrizione di Lui come Signore del sabato ( Matteo 12:8 12,8) e il perdonatore dei peccati ( Matteo 9:6 ), quindi le loro accuse erano imperdonabili.
Questi travisamenti sono infatti tipici di persone che cercano di evitare di confrontarsi con la propria coscienza o che non vogliono dover pensare troppo seriamente. Non derivano da un'indagine attenta, ma dal distorcere i fatti per adattarli a se stessi. Non erano davvero perplessi, anche se esprimevano perplessità. Si stavano semplicemente giustificando nel loro rifiuto di ascoltarli.
“E la sapienza è giustificata dalle sue opere”.
Nell'unico altro riferimento alla sapienza nel contesto si riferisce alla 'sapienza' di coloro che si consideravano sapienti, ma non furono illuminati da Dio ( Matteo 11:25 ). Quindi dobbiamo probabilmente leggere queste parole come riferite a coloro che erano increduli e che si burlavano. La loro saggezza è stata rivelata dalle loro azioni, da ciò che hanno prodotto (quindi Luca dice 'dai loro figli').
E con le loro parole ei loro pensieri di "saggezza" pensavano di essersi giustificati ai propri occhi. Poiché rappresentavano la "Saggezza" (la saggezza era spesso personificata) erano giustificati dalle loro opere (il loro comportamento e le loro parole) che ritenevano li avessero ora scagionati da ogni colpa. Non ci si poteva aspettare che ascolti un demone o un ubriacone.
Ovviamente valeva il contrario. Coloro che erano veramente saggi e rispondevano all'insegnamento di Giovanni e di Gesù sarebbero davvero giustificati dalle loro azioni. Dai loro frutti sarebbero stati conosciuti.
Altri, invece, vedono quest'ultimo versetto come riferito a Gesù e Giovanni, e quindi alla loro saggezza nel comportarsi come hanno fatto, giustificata da ciò che hanno compiuto, o come la Sapienza (Dio) giustificata dalle loro "opere" ( Matteo 11:2 ). Ma a nostro avviso la prima interpretazione si adatta meglio al contesto.