Il commento di Peter Pett alla Bibbia
Matteo 13:42
“E li getterò nella fornace ardente. Ci sarà pianto e stridore di denti”.
E tutti quelli che si sono ribellati a Dio, e al Figlio dell'uomo, saranno gettati nella fornace ardente per essere bruciati (cfr. Daniele 3:6 di cui questo fortemente fa eco). L'idea che i malvagi finiscano nel fuoco è una costante nella Scrittura, ma non deve essere applicata alla lettera (non più di quanto non lo siano le porte perlate e l'oro puro della nuova Gerusalemme).
È piuttosto un'immagine vivida che descrive la terribile fine del non credente in termini terreni. (Non che la sua non letteralità lo renda più facile da sopportare, perché simboleggia piuttosto l'orrore dell'antipatia di Dio (l'ira di Dio) contro il peccato).
Probabilmente nacque inizialmente da ciò che gli uomini facevano con le città una volta che le avevano catturate ( Isaia 1:7 e spesso). Continuò con l'idea della discarica in fiamme fuori Gerusalemme su cui sarebbero stati gettati i "trasgressori" ( Isaia 66:24 ), e il fatto che il fuoco fosse regolarmente la via per sbarazzarsi di ciò che era inutile ( Gv Giovanni 15:6 ) o offensivo, e di punire i ribelli, sia individualmente ( Daniele 3:6 ) sia bruciando le loro terre o le loro città ( Matteo 22:7 ).
E gradualmente si sviluppò nell'idea della Geenna, il luogo della distruzione degli empi. È simboleggiato nell'Apocalisse come un lago di fuoco ( Apocalisse 20:14 ), dove è, tuttavia, il destinatario sia degli esseri spirituali (Satana), sia dei sistemi politici e religiosi (la bestia selvaggia e il falso profeta), così come della morte e della tomba (Ade). È il luogo in cui Dio dispone di tutto ciò che deturpa la creazione, l'ultimo Inceneritore dal quale nessuno che non è Suo può sfuggire.
Il pianto e lo stridore dei denti è un quadro regolare di angoscia e disperazione quando gli uomini riconoscono ciò che hanno perso e perso (vedi anche Matteo 13:50 'fornace di fuoco'; e confronta Matteo 8:12 , dove la loro fine è raffigurata come ' tenebre esteriori', cioè essere esclusi dalle luci della festa; Matteo 22:13 similmente 'tenebre esteriori'; Matteo 24:51 'una parte con gli ipocriti'; Matteo 25:30 'tenebre esteriori'). L'enfasi in questa frase è sul valore di ciò che è stato perso causando miseria e disperazione.