'Se dunque l'incirconcisione osserva le ordinanze della legge, la sua incirconcisione non sarà considerata circoncisione?'

Questo porta poi a un'affermazione più sorprendente di Paolo, e cioè che se l'incirconcisione osserva l'ordinanza della Legge, allora la sua incirconcisione sarà considerata circoncisione. Questo potrebbe aver avuto in mente i timorati di Dio, quei gentili che si erano uniti al giudaismo ma non volevano essere circoncisi. Molti di loro erano più dediti all'alleanza degli ebrei circoncisi. Paolo potrebbe dire che se i loro cuori sono retti e sono totalmente impegnati nel patto, non importa se sono circoncisi o meno.

Questo non significherebbe dire che avrebbero potuto essere salvati in quel modo una volta che avessero veramente ascoltato il Vangelo, ma solo che durante il periodo di transizione in cui gli uomini non avevano ascoltato il Vangelo, la salvezza in quel modo era una possibilità. Renderebbe quindi significativa l'affermazione di Paolo e allo stesso tempo illustrerebbe l'invalidità della circoncisione senza obbedienza.

D'altra parte possiamo ben vedere Paolo postulare un caso teorico come ha fatto prima, semplicemente sulla base della logica, per illustrare l'irrilevanza della circoncisione se non accompagnata dalla piena obbedienza all'alleanza. Il suo punto sarebbe quindi che un gentile teorico potrebbe osservare l'intera Legge (sebbene in pratica ciò fosse impossibile) e quindi essere considerato circonciso anche se non era circonciso.

Non sta davvero dimostrando come un uomo non circonciso possa essere accettevole a Dio, ma sta semplicemente dimostrando che la circoncisione di per sé non significa nulla in una situazione del genere. Questo sarebbe stato un terribile shock per molti ebrei che facevano grande affidamento sulla circoncisione.

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