Sia l'ebreo che il gentile sono nella stessa posizione. Tutti sono sotto il peccato (3:9-20).

Paolo non vuole quindi che nessuno dei suoi lettori pensi che questo li metta in una posizione migliore degli ebrei, perché come ha già dimostrato sono tutti 'sotto il peccato'. Così continua a sottolineare quel fatto citando una miscellanea delle proprie Scritture, giungendo infine alla conclusione che il mondo intero è sotto giudizio, e quindi colpevole agli occhi di Dio.

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