Il commento di Arthur Peake alla Bibbia
Atti degli Apostoli 18:12-17
Gallio e Paolo. Il proconsolato di Gallio è fissato da un'iscrizione a Delfi, venuta alla luce nel 1905; e dà una data assoluta nella cronologia paolina (p. 655). Non era stato proconsole quando Paolo venne a Corinto ( Atti degli Apostoli 18:12 ); il suo arrivo in Acaia risulta essere avvenuto dopo la mezza estate (A.
D. 51), mentre Paolo vi giunse all'inizio del 50. Gallio era fratello del filosofo Seneca, che lo descrive come dolce ( dulcis), ed era uomo di altissima cultura. Dopo il suo arrivo i Giudei portarono davanti a lui Paolo con la stessa accusa fatta a Filippi ( Atti degli Apostoli 16:21 ) ea Tessalonica ( Atti degli Apostoli 17:7 ), che predicava una religione illegale.
Gallio decide subito che poiché non viene addotto alcun atto punibile, non entrerà in discussione su una dottrina e una controversia sulle persone e sulla legge ebraica, e quindi archivia il caso. L'attacco degli ebrei attirò l'ira del popolo (D ha tutti i greci). Sostene (non quello di 1 Corinzi 1:1 ) deve soffrire per questo; Gallio continua nel suo atteggiamento di indifferenza a tali battibecchi.
Dal 1818 al 1920 abbiamo una serie di aneddoti per lo più legati a Efeso e vagamente appesi insieme.